Le ipotesi a questo punto sono almeno tre. Un Conte bis con una sorta di rimpasto, la sostituzione dei Ministri Toninelli, Tria e Trenta, un Conte bis con una nuova maggioranza oppure il voto. A quel punto in caso di crisi il tempo minimo per tornare al voto è di 45 giorni, il massimo di 70. Servono 60 giorni per le procedure per il voto all'estero ma ci sono delle scadenze importanti, a partire da quella del 26 agosto, che è il termine per le candidature alla Commissione Europea, l'Italia ha chiesto un portafoglio economico come la concorrenza, e poi il 9 settembre, quando riapriranno le Camere, riprenderanno quindi i lavori con la discussione sulla legge di riduzione del numero dei parlamentari. Poi il 12 di settembre voto della mozione di sfiducia del PD contro Salvini per i presunti fondi russi. Ancora date, quella del 27 settembre quando arriverà in Parlamento la nota di variazione del DEF e poi il 13 ottobre potrebbe essere la prima ipotesi di voto se le Camere venissero sciolte a ridosso di Ferragosto, quindi la prossima settimana. Il 15 ottobre, invece, è il termine entro cui il Governo deve trasmettere a Bruxelles il documento programmatico di bilancio e ancora il 20 ottobre sarebbe la seconda ipotesi di voto se le Camere venissero sciolte tra il 20 e il 22 agosto. Ancora, il 27 di ottobre sarebbe la terza ipotesi di voto se la crisi venisse formalizzata entro il 27 - 28 di settembre. Ma a questo punto non ci sarebbe più tempo per insediare le Camere e approvare in tempo, cioè entro il 31 dicembre, la manovra per il prossimo anno, il 2020.