É l'ultima curva per le liste del centrodestra, mentre il Pd punta al voto dei giovani, tutto questo in un clima avvelenato dalle ingerenze russe. É la fotografia di una campagna elettorale che viaggia sui binari della polemica più che dei programmi, a tenere banco è il caso delle ingerenze russe racchiuse nelle parole di Dmitry Medvedev, il centrosinistra ritiene infatti troppo morbida la condanna del centrodestra. Stringendo il cerchio il Pd ha chiesto a Salvini di stracciare l'accordo scritto che la lega ha firmato con Russia Unita, il partito di Putin, nel 2017, Salvini ha replicato, laconico: "Sono tanti anni che non vado in Russia." La sua timidezza nel prendere le distanze dalle gravi minacce di esponenti russi, accusa Luigi Di Maio, leader di Impegno Civico, rende Salvini complice di queste ingerenze. Sul fatto sta indagando anche il Copasir guidato da Adolfo Urso. "L'ingerenza straniera russa e non soltanto russa, quella cinese altrettanto pericolosa, così come quelle di altri Paesi che utilizzano appunto la disinformazione, la propaganda, il condizionamento, l'ingerenza, anche attraverso quello che la stessa Commissione europea ha individuato come il reclutamento della classe dirigente europea, con contratti particolarmente significativi da parte di aziende, appunto russe o cinesi, piuttosto l'Arabia Saudita o di altri Paesi e condizionano la nostra democrazia." Polemiche che non si fermano anche tra Letta e Meloni. La numero uno di Fratelli d'Italia accusa il Segretario Dem di fare video per l'estero che screditano l'Italia, Letta replica che sono le proposte della Meloni, il blocco navale, la tassa per gli imprenditori immigrati, a screditare il nostro Paese. Sul fronte delle liste la Lega ottiene 68 candidati su 221 collegi uninominali, circa il 30% della coalizione, Salvini annuncia che nelle liste del Senato il 56% delle candidate saranno donne, Giancarlo Giorgetti correrà nell'uninominale in Lombardia per la Camera. Silvio Berlusconi intanto è alle prese con i sacrifici che Forza Italia dovrà fare nelle liste. Mentre il Movimento 5 Stelle, che correrà da solo, plaude alle parlamentarie che hanno deciso i loro candidati. "L'agenda giusta per il Paese verrà portata avanti da donne e uomini scelti dalla nostra comunità, attraverso un meccanismo di partecipazione democratica e trasparenza. Le parlamentarie del Movimento 5 Stelle premiano passione, competenza e professionalità. Adesso testa e cuore dalla parte dei cittadini, sempre dalla parte giusta." Tra i 5 Stelle, Giuseppe Conte sarà candidato capolista in quattro regioni per la Camera. Quella sarà la sua porta d'ingresso per il primo mandato da parlamentare.