Prima la frenata, poi la sbandata. La legge elettorale è uscita di strada e sembra molto difficile riportarla in carreggiata e pressoché impossibile votare in autunno. Le fiches del Parlamento ora sono puntate tutte sul 2018, lo dice Matteo Renzi, con grande enfasi lo ribadisce Angelino Alfano mentre PD e 5 Stelle ancora litigano su chi abbia avuto la responsabilità maggiore nell’aver fatto naufragare l’accordo a quattro, con Forza Italia e Lega, sul sistema di stampo tedesco. Ora la legge è tornata in Commissione. Forza Italia e Lega premono per provare a ricucire lo strappo ma Renzi ha già voltato pagina: orizzonte 2018 e in cantiere un’alleanza con Giuliano Pisapia che però si mostra freddo al momento. “Se davvero Renzi vuole l’alleanza – dice il leader di Campo Progressista – faccia le primarie e vediamo poi chi le vince. Angelino Alfano e Alternativa Popolare intanto rimarcano con soddisfazione il cambio d’orizzonte per quanto riguarda il momento delle elezioni. Nelle prossime settimane ci saranno altri tentativi di rimettere in sesto l’accordo ma a regnare adesso è la diffidenza reciproca. Rimane una possibilità remota per chi vuole il voto anticipato, quella del decreto che armonizzi leggi di Camera e Senato seguendo i dettami della Consulta, ma alle urne che si aprono nel 2017 non sembra crederci davvero più nessuno.