Mattarella bis, il presidente rieletto come nel 2013

30 gen 2022
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Giorgio Napolitano fu eletto Capo dello Stato la prima volta al quarto scrutinio: 543 voti su 990 votanti. Era il 10 maggio 2006, aveva 80 anni. Nel 2013, così come oggi, il Parlamento era chiaramente in alto mare, solcato da profonde divisioni sulla scelta del successore. Napolitano rassegnò le proprie dimissioni in anticipo rispetto alla fine del mandato, il tutto per favorire la rielezione dopo cinque votazioni in cui le forze politiche non erano riusciti a trovare un'intesa per eleggere il nuovo inquilino del Quirinale. Ci avevano provato il Centrodestra e il Centrosinistra, nella prima votazione, ma il nome condiviso, Franco Marini, si era fermato a 521 voti. Nonostante i risultati incoraggianti la candidatura dell'ex sindacalista venne subito ritirata. Nella seconda e nella terza votazione vista l'indicazione di PD e PDL a votare scheda bianca, il grosso dei voti lo raccolse Stefano Rodotà, indicato come candidato del Movimento 5 Stelle attraverso le quirinarie. Il giurista, scomparso nel 2017, riuscì a ottenere 230 nella seconda votazione e 250 nella terza. Giunti alla quarta votazione veniva data praticamente certe lezioni di Romano Prodi, lanciato dal Partito Democratico e da SEL. Saltò tutto per il no stereofonico del Centrodestra ma, soprattutto, perché 101 grandi elettori dell'area di Centrosinistra nel segreto dell'urna impallinarono l'ex Presidente del Consiglio. Prodi raccolse solo 395 voti ben lontani dai 504 necessari per essere eletto. L'episodio fece esplodere le tensioni nel Partito Democratico con l'annuncio di dimissioni da parte dell'allora Segretario Pierluigi Bersani. È Il 19 aprile e proprio quella sera comincia a farsi largo l'ipotesi di una ricandidatura di Napolitano. L'indomani, mentre alla Camera prende il via la quinta votazione, i principali Leader politici accompagnati da diversi delegati regionali incontrano separatamente il Presidente uscente per sondare una sua disponibilità alla ricandidatura. Disponibilità che dopo alcune ore si tradurrà nella rielezione di Napolitano con 738 voti. Era il 20 aprile 2013, aveva 87 anni. Si dimise il 14 gennaio 2015.

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