Mattarella bis, il presidente rieletto con 759 voti

30 gen 2022
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"Proclamo eletto Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha ottenuto la maggioranza assoluta dei componenti l'assemblea". Il più votato nella storia dopo Sandro Pertini, 759 voti. Sergio Mattarella rieletto Capo dello Stato. Un plebiscito quello del Parlamento in seduta comune. "I giorni difficili trascorsi per l'elezione alla Presidenza della Repubblica nel corso della grave emergenza che stiamo tuttora attraversando sul versante sanitario, su quello economico, su quello sociale richiamano al senso di responsabilità e al rispetto delle decisioni del Parlamento. Queste condizioni impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati". Il giuramento nei prossimi giorni sancirà l'entrata in carica e il nuovo mandato, il quattordicesimo, su 12 Presidenti. Sergio Mattarella resta al Colle, una rielezione, la sua, che arriva dopo giorni complicati. Dopo un vero e proprio avvitamento della politica e dei suoi Leader. Tra veti incrociati, figure, personalità e nomi bruciati, incomunicabilità tra partiti e coalizioni. Avevo altri piani per il mio futuro, non ne ha mai fatto un mistero Mattarella, ma se necessario, se serve ci sono, ha detto ai gruppi parlamentari saliti al Quirinale per chiedergli di restare. Così come le Regioni, giunte poco dopo, prima dell'ottava votazione dell'aula. Una risposta per senso delle istituzioni, per spirito di servizio. Con l'eleganza e la mitezza che lo contraddistingue, ma anche con la determinazione che sa doverci essere per far fronte a un nuovo inatteso dispendio di energie. Nessuna condizione posta dal Presidente. Una presa d'atto maturata osservando quanto da giorni stava accadendo e che si è concretizzata nell'incontro al Quirinale con Mario Draghi, durante la cerimonia del giuramento di Filippo Patroni Griffi a Giudice della Consulta. Con il Premier si sarebbe discusso proprio della situazione delle vie d'uscita dall'impasse e dei rischi per la tenuta del Governo. A quel punto lo stesso Draghi avrebbe manifestato una richiesta, un invito innanzi al bene del Paese e in nome della stabilità. A stretto giro i contatti del capo dell'esecutivo con i Leaders e quelle parole poi seguite che hanno sancito il via libera agli schieramenti in vista dell'ottava e pomeridiana votazione. Ma il sentimento del Parlamento era già emerso e via cresciuto nei giorni, così come i voti che segnavano e indicavano una strada ai partiti. Un messaggio chiaro del quale era difficile non tener conto. I veti, le incomprensioni, le distanze hanno fatto il resto e la saggezza del Parlamento alla fine ha prevalso.

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