Qualche giorno. L'Italia, la realtà produttiva, le fasce deboli, gli italiani non possono aspettare oltre, poi una decisione sarà comunque presa. Da un lato le regole e la Costituzione, dall'altro il Paese. Sergio Mattarella non può non registrare, in questa inusuale crisi di agosto, che c'è un'ampia maggioranza di parlamentari che non vuole il voto anticipato. La democrazia parlamentare, la Costituzione impongono di tenerne conto, ma di qui ad avere risposte chiare e definite all'insegna della responsabilità ne corre. Ed è per questo che il Capo dello Stato avverte tutte le forze politiche. Un richiamo alla serietà istituzionale e al rispetto della Repubblica che finora sembra essere mancato. La crisi va risolta all'insegna di decisioni chiare e in tempi brevi. Lo richiede l'esigenza di Governo di un grande Paese come il nostro, lo richiede il ruolo che l'Italia deve avere nell'importante momento di avvio della vita delle Istituzioni dell'Unione europea per il prossimo quinquennio, lo richiedono le incertezze politiche ed economiche a livello internazionale. Un Presidente che appare indispettito dai continui se e ma, dalle incertezze di chi ha precisi doveri verso i cittadini. Non si può perdere tempo, il rischio è alto per i conti pubblici. I mercati ancora attendono, ma si lascia intendere "non lo faranno a lungo". E le tasche degli italiani rischiano altre stangate. Bisogna fare in fretta per questo e non solo. Numeri, ma non bastano. Nomi e programmi poi, che devono essere compatibili. Volontà seria e definita di dialogare e avviare una maggioranza di durata, altrimenti, se questo non ci fosse, non ci sarà altra strada che un Governo elettorale che conduca il Paese al voto. Qualche giorno solo e poi sarà il momento delle decisioni.