Meloni a Sky TG24: il futuro passa per l'Africa

29 lug 2023
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"Mi colpisce il ruolo che gli Stati Uniti pensano che l'Italia debba avere nel Mediterraneo. Cioè esattamente quello che penso io. Io penso che il Mediterraneo debba tornare a essere centrale. Penso che nel conflitto in atto noi stiamo perdendo di vista, o finora abbiamo perso di vista, il ruolo come dicevo di un pezzo fondamentale di questa scacchiera che è l'Africa, perché come sappiamo l'Africa è un continente su tutt'altro che povero. È un continente ricco di materie prime, di materie prime strategiche, su cui gli altri attori stanno avendo un ruolo molto importante e noi non ci siamo resi conto che questo faceva parte del gioco complessivo. Io non ho avuto difficoltà a spiegare questo problema e chiaramente lo sappiamo fare noi italiani, perché essendo i principali dirimpettai dell'Africa conosciamo molto bene il continente, abbiamo anche una maggiore capacità di dialogare con loro, no? Io tento di spiegare all'occidente che per esempio un certo approccio paternalistico che noi abbiamo avuto in passato, di quelli che sono più bravi a darti consigli di quanto non siano a darti una mano, oggi non è più competitivo perchè ci sono altri attori che arrivano con, diciamo altri argomenti. Ma questo è un interesse che riguarda noi, cioè il nostro ruolo nel mondo, che interessa particolarmente in Italia per una serie di ragioni che non riguardano solo la migrazione. Lei sa del Piano Mattei per l'Africa. Il Piano Mattei per l'Africa è come trasformi una crisi in un'opportunità, perché le crisi hanno sempre un'opportunità al loro interno. Io continuo a dire, se oggi l'Europa ha un grande problema con l'approvvigionamento energetico, non può guardare a est, dove guarda? Deve guardare a sud. A sud l'Africa è un potenziale enorme produttore di energia. Perché l'Italia è interessata, perché noi siamo la porta di ingresso e possiamo diventare l'hub di approvvigionamento energetico d'Europa. Ma questo vuol dire portare investimenti in Africa, vuol dire aiutare i Paesi africani in una cooperazione strategica che non è più one shot. Cioè che non è che arrivo e faccio finta che ti voglio dare una mano o cerco di darti una mano. È legare i propri destini su una cosa che è utile per tutti. Per loro vuol dire sviluppo, per loro vuol dire posti di lavoro, vuol dire combattere anche l'immigrazione illegale, perché è l'unico modo serio e strutturale per farlo è offrire alternative a chi scappa dalle proprie case, dal proprio Paese, e tiene insieme tutto. E quando tu spieghi dei progetti strategici, gli interlocutori che hanno visione ti ascoltano volentieri e magari sono disposti a darti una mano. E mi pare che ci sia voglia di dare una mano su un elemento su cui noi abbiamo acceso l'attenzione, sia in Europa che negli Stati Uniti, ma su quale convergono anche gli interessi di tutti i nostri interlocutori.".

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