Meloni: sarà manovra attenta a chi è in difficoltà

19 nov 2022
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Le priorità saranno famiglie ed imprese, con particolare attenzione ai redditi bassi. È la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ad indicare la direzione di marcia della manovra che lunedì sarà discussa dal Consiglio dei Ministri. Un provvedimento da oltre 30 miliardi, con i due terzi che verranno usati per fronteggiare il caro bollette e sostenere milioni di cittadini in questo periodo difficile e delicato, scrive la Meloni sui suoi social. Siamo sulla strada giusta, dice il Vicepresidente Matteo Salvini. "La stragrande maggioranza delle risorse andrà sulle bollette, per imprese e famiglie, vista la situazione. Però, come promesso, ci sarà lo stop alla legge Fornero e il via di quota 41, ci sarà l'innalzamento della flat tax da 65.000 almeno a 85.000 euro, ci sarà una rinnovata pace fiscale con rottamazione di milioni di cartelle, ci sarà una revisione importante del reddito di cittadinanza: noi abbiamo chiesto che chi rifiuta un posto di lavoro perde qualsiasi contributo e denaro pubblico e, sul tema dell'autonomia, abbiamo fatto ieri un'ottima e utile riunione e io penso che il Ministro Calderoli, anche lui, in un mese abbia fatto più di quello che non hanno fatto in due Governi precedenti". Da Forza Italia, Silvio Berlusconi lancia una proposta di burocrazia-zero per chi vuole costruire e un corposo sgravio fiscale per chi assume i giovani. L'obiettivo è creare un milione di posti di lavoro. "E se noi, per un periodo di tre, quattro, cinque anni, dovessimo favorire le imprese dicendogli: ti togliamo ogni tassa, ti togliamo tutto ciò che ti costa adesso un lavoratore in più del suo stipendio, in modo che lo stipendio che darai ai giovani dai 18 ai 34 anni sarà uguale ai tuoi costi". Sarà una manovra blindata, nei tempi e nei saldi. Il Ministro dell'Economia Giorgetti è stato categorico: per ogni euro speso ci deve essere copertura, un modo forse anche per frenare le richieste della sua maggioranza. Per mantenere tutte le promesse fatte in campagna elettorale ci vorranno infatti tempo e risorse, due condizioni che per la manovra del 2023 non sembrano essere in agenda.

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