Quirinale, tensione tra partiti. Fico chiede responsabilità

16 gen 2022
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Tutto si muove. La data del 24 si avvicina ma il nome condiviso il più possibile come in molti chiedono ancora non c'è. Il centrodestra propone Berlusconi ma attende entro il prossimo vertice che potrebbe tenersi giovedì una sua verifica sulle reali possibilità di riuscita dell'operazione Colle. E nell'attesa, pur manifestando il pieno sostegno e rivendicando la massima compattezza, Salvini e Meloni non possono non immaginare un piano B. "Berlusconi se vedrà che ci sono i numeri proverà, se vedrà che non ci sono i numeri fare un passo indietro, il problema di cui stiamo parlando è se il passo indietro viene fatto prima delle votazioni o dopo le votazioni." Un piano B che passerebbe da un nome, magari con l'aiuto dei parlamentari non schierati, magari con l'aiuto di Italia Viva, Renzi ha già detto che potrebbe votare una figura di centrodestra ma non il Cavaliere e chissà senza l'ostilità di una parte del centrosinistra, un nome che abbia una base alta di consensi e che non dispiaccia a Pd e 5 stelle. Renzi sembra puntare su questo scenario, dall'altra parte il Pd che chiede un patto di legislatura per garantire la durata e salvare il Governo ma non vuol sentir parlare di Berlusconi e invoca un profilo super partes, una figura di intesa così come i pentastellati. "Totalmente irricevibile per quanto ci riguarda, anzi a nostro avviso proprio crea un gelo su un tavolo di discussione che a parole viene richiesto ampio condiviso e poi si candida un leader di partito che sicuramente non può godere dell'appoggio del Movimento 5 Stelle." E se la candidatura possibile di Draghi viene esclusa dalla Lega di Salvini non è così per il Pd, quasi tutto. Per ora molto ruota intorno alle scelte del Cavaliere, intanto una quarantina di parlamentari ex 5 Stelle e non solo candidano Paolo Maddalena giurista ed ex vicepresidente della Consulta. In questo scenario, di tattica e tensione, il presidente della Camera Fico chiede responsabilità a tutti come richiede la difficile situazione pandemica confida in una soluzione condivisa entro la scadenza naturale del settennato del 3 febbraio, su un profilo di alta moralità e ce ne sono molti assicura. Si voterà in sicurezza e a oltranza, per ora i positivi non potranno ma un'istruttoria, spiega, è stata aperta, aperta come la partita che si sta giocando in queste ore.

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