Il rimpastino di Michele Emiliano scontenta tutti, a destra come a sinistra. Il rischio è di aprire crepe pericolose in vista del consiglio regionale che il prossimo 7 maggio dovrà votare una mozione di sfiducia contro il Governatore. In testa alla lista degli scontenti c'è Sinistra Italiana che perde il suo unico assessore, Grazia Maraschio. "Siamo passati dalla questione morale alla farsa totale", dice il Segretario Nicola Fratoianni, curioso ora di conoscere il parere di Schlein e Conte sul mancato azzeramento, pure chiesto a Emiliano. Intanto le ultime vicende sembrano aver sciolto ogni dubbio per il Comune di Bari, dove Sinistra Italiana punterà su Michele Laforgia, dividendosi dai Verdi a supporto del candidato dem Vito Leccese. Ma a far discutere è anche la scelta di assegnare l'Assesorato alla legalità a Viviana Matrangola, figlia della vittima di mafia Renata Fonte, con Libera Puglia che pur riconoscendo il valore morale della persona prescelta definisce l'operazione "estetica e di facciata". Ad invocare un Assessorato alla legalità era stato il leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte, venuto a Bari due settimane fa per annunciare l'uscita del Movimento dalla maggioranza. Emiliano, confidando in un ripensamento, non ha ancora assegnato l'Assessorato al welfare ma la reazione dei pentastellati, che in realtà avevano chiesto al Governatore un più ampio patto per la legalità, è stata per il momento piuttosto fredda. Di sicuro comunque non accetteranno l'invito del centrodestra a votare il 7 maggio prossimo a favore della mozione di sfiducia.