Renzi: Il fronte del No vuole rissa

22 nov 2016
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Lo considera una specie di trabocchetto: alzare il tono dello scontro per evitare che si parli della riforma. Matteo Renzi predica leggerezza e tranquillità al termine di una giornata in cui le parole si fanno ancora grosse. Beppe Grillo lo ha descritto come una scrofa ferita che in preda alla paura attacca chiunque veda. Il Comitato per il No annuncia un ricorso nel caso in cui il voto degli italiani all’estero fosse determinante per la vittoria del Sì. Per Renzi è la conferma che mancano gli argomenti per contestare nel merito la riforma. “ Vorrei dire che noi faremo una campagna referendaria con il sorriso sulle labbra. Non faremo ricorsi e controricorsi. Noi vogliamo parlare nel merito del referendum. Loro hanno paura di entrare nel merito del referendum perché se si capisce che il referendum non lo si butta in caciara ma si va nel merito delle questioni e si vede qual è la domanda, per dare la possibilità di scegliere…”. Lo studio è sul cambiamento, taglia corto il premier, ribadendo che in caso di sconfitta lui non sarà più della partita. La politica per anni ha promesso riforme. Ora che le ha fatte il No sarebbe un salvacondotto per una generazione di politici che continuerà a fare tutto come prima. Bloomberg rilancia invece un’intervista a Lorenzo Guerini in cui avrebbe sostenuto che con la vittoria del No si andrebbe a elezioni anticipate entro l’estate con una legge elettorale riscritta in breve tempo. “Parole forzate” precisa il vicesegretario del Pd. “L’unico che può decidere quando votare è il Presidente della Repubblica”.

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