Oggi in Italia l'ottenimento della cittadinanza è regolamentato dalla legge 91 del 1992, che stabilisce lo Ius Sanguinis. Ne ha diritto chi è figlio anche adottivo di uno o entrambi i genitori cittadini italiani. Nel caso in cui il minore sia nato invece in Italia da genitori stranieri può ottenere la cittadinanza italiana solo dopo aver compiuto 18 anni, facendone richiesta. L'ottenimento della cittadinanza è oggetto di dibattito da anni e ci sono diverse proposte di legge in materia, alcune fanno riferimento al modello dello Ius Soli, che prevede che la cittadinanza sia acquisita per il fatto di essere nati sul territorio italiano. In questo modo il riconoscimento è vincolato al luogo di nascita. Un altro modello di cui si sta discutendo molto in queste settimane è lo Ius Scholae, presuppone che un individuo possa ottenere la cittadinanza al termine di un ciclo di studi in Italia, più nel dettaglio per esempio la proposta di legge approvata solo alla Camera nella scorsa legislatura prevede l'ottenimento della cittadinanza per i giovani arrivati in Italia prima dei 12 anni che risiedono legalmente è che abbiano completato almeno cinque anni di studio nel nostro Paese. La discussione sullo Ius Scholae si è arenata alla Camera nel giugno del 2022 per il cambio di Governo ma ci sono altre proposte di Ius Scholae come quella del leader di Forza Italia Antonio Tajani che estende al periodo formativo a 10 anni ho al compimento di tutto il percorso della scuola dell'obbligo. Il problema della cittadinanza è cruciale soprattutto per i minorenni di origine straniera nati in Italia. Tanti studenti e studentesse frequentano regolarmente la scuola nel nostro Paese ma non sono ancora considerati cittadini italiani.