Il tentativo è quello di abbassare i toni. La realtà è uno scontro mai così evidente tra la Lega e Forza Italia, tra Salvini e Tajani sul tema cruciale della politica estera e alla vigilia di un vertice a Parigi, dove Giorgia Meloni si presenta con una maggioranza ai ferri corti sul riarmo europeo, il posizionamento nel continente ed il rapporto con gli Stati Uniti. Il giorno dopo l'attacco frontale quel "Tajani si faccia aiutare" messo per iscritto dal braccio destro di Salvini Durigon, il segretario della Lega parla di rapporti splendidi con il Ministro degli Esteri Antonio Tajani. Il capogruppo al Senato Romeo, cerca di gettare acqua sul fuoco. "Guardi, io penso che in maggioranza dovremmo un po' tutti cercare di abbassare un po' i toni, e soprattutto anche perché in realtà non ci sono poi queste divisioni che emergono, che sembrano emergere con questi battibecchi, su temi così importanti, in un momento così complicato, che stiamo vivendo, beh il leader di un partito importante come la Lega ha tutto il diritto di poter esprimere quelle che sono alcune opinioni anche su quelle che è la politica estera, così come ha tutto il diritto di poter avere le relazioni internazionali come ce li hanno tutti i leader". Tajani per tutta risposta ha affermato che vuole costruire un partito europeo e forte, non dei qualunquisti quaquaraquà. Fratelli d'Italia prova a dire che si tratta di normale dialettica. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per ora non pensa a convocare un vertice, ma per le opposizioni i segnali sono inequivocabili. Questa maggioranza, dice la segretaria del PD Elly Schlein, non sta più in piedi naviga a vista e non si occupa dei veri problemi degli italiani. Angelo Bonelli, Alleanza Verdi e Sinistra rincara la dose. "Siamo alla tragicommedia, la Lega attacca Tajani sulla politica estera. Tajani chiama la Meloni, Meloni chiama Salvini. Ecco è un Governo che litiga su tutto. Intanto hanno deciso di dare il via libera al piano di riarmo europeo da 800 miliardi che indebiterà il futuro dei giovani". .