Decisioni non più rinviabili quelle europee sulla difesa comune. Sergio Mattarella nel pieno del dibattito continentale sul tema della sicurezza militare, torna a chiedere, ad auspicare, una maggiore coesione nell'Unione. Lo fa incontrando al Quirinale una rappresentanza dell'Aeronautica, in occasione dell'anniversario della sua fondazione. Non ha mai fatto mistero di guardare con sconforto all'esponenziale incremento della spesa per gli armamenti, se paragonata a quella per contrastare il cambiamento climatico, esigenza vitale questa per l'umanità, aveva detto nel messaggio di fine anno. Al tempo stesso però il presidente sa, e lo spiega, che il contesto geopolitico è cambiato radicalmente. Già nell'ultimo vertice a Arraiolos di Cracovia con 16 capi di Stato europei lo scorso ottobre, aveva detto l'Europa non ha altra scelta, serve un esercito dell'Unione, dopo l'aggressione di Putin che affianchi la Nato. Non c'è altra scelta pur con rammarico, ribadisce ora. "Essenziale sotto questo profilo, appare sviluppare la riflessione sul nuovo contesto strategico internazionale, che naturalmente richiederà conseguenti processi decisionali. Vale per le elaborazioni in sede di alleanza atlantica, vale per le decisioni da assumere in sede di Unione Europea, che non sono più rinviabili." Viviamo, spiega Mattarella, un'epoca di profonde trasformazioni che confermano l'esigenza di prontezza e professionalità per garantire sicurezza, formazione del personale, tecnologie avanzate e un pieno raccordo con gli alleati, sono elementi essenziali per affrontare con successo le sfide future, ma dal capo dello Stato arriva anche un'allerta laddove dice tensioni globali, competizione tra potenze per il dominio nel mondo, nuove minacce ibride da guerra cibernetica e uso strategico e spesso spregiudicato dello spazio, stanno alterando quelle regole faticosamente costruite dalla comunità internazionale dopo la seconda guerra mondiale. .