Di nuovo sotto i riflettori delle inchieste giudiziarie. Questa volta per Daniela Santanchè è il filone sul dissesto di Visibilia che porta in dote l'accusa di falso in bilancio per il periodo 2016-2022. Secondo l'accusa, la Ministra del Turismo, avrebbe esposto fatti materiali non rispondenti al vero per ricavarne un ingiusto profitto. Tra gli indagati anche la sorella, la nipote e il compagno. Si va quindi verso la richiesta di un procedimento, mentre sembrerebbe profilarsi l'archiviazione per l'accusa di bancarotta. Un'altra tegola, dunque, per la Ministra, che arriva dopo 18 mesi di indagini della Procura di Milano, iniziate nel settembre '22 e venute a galla il 2 novembre dello stesso anno, e soprattutto dopo l'accusa di pochi giorni fa per truffa all'INPS sulla cassa integrazione Covid a zero ore dei dipendenti della sua società, altra tranche di indagine già chiusa sul gruppo Visibilio che fa capo alla Santanchè. Immediate le reazioni politiche, con in testa le parole del Vicepremier e Ministro degli Esteri Tajani: "Sono stato garantista con tutti i coinvolti nelle inchieste a Bari, non ho chiesto un passo indietro per nessuno in altre parti d'Italia e non lo chiedo neanche alla Santanchè", dice. Quanto all'ipotesi di rinvio a giudizio e dimissioni, Tajani poi replica: "È una decisione personale". Ma dall'Opposizione attaccano: "Cosa aspetta Meloni a farla dimettere?", l'appello alla Premier rivolto da PD e 5 Stelle.