Dopo avere blindato la vittoria in Emilia Romagna ed in Umbria, il PD vuole entrare nelle corsie ospedaliere contro i tagli, mentre nel centro-destra si riflette sul verdetto degli elettori. Nel giorno in cui i medici e gli infermieri incrociano le braccia per protestare contro la legge di bilancio, Elly Schlein annuncia una mobilizzazione del partito sulla sanità; un terreno d'incontro che ha messo d'accordo le anime litigiose del campo largo contro Giorgia Meloni prigioniera nella sua torre d'avorio. "Io penso soprattutto che, che si sia chiusa nel palazzo, che abbia perso contatto con i problemi reali delle persone. Piedi per terra e lavorare". Giuseppe Conte che nel fine settimana sarà impegnato all'Assemblea Costituente del Movimento esorta la premier a non staccare la spina al Servizio Sanitario Nazionale. Meloni ascolti il grido di dolore di chi ogni giorno vive sulla propria pelle i disagi degli ospedali, di quei 4,5 milioni di cittadini che hanno rinunciato a curarsi, di chi aspetta fino a 480 giorni per una visita di controllo oncologica. Anche nella maggioranza, la sanità è una priorità. "Scuola e sanità sono le priorità di Noi Moderati per la legge di bilancio. Scuola: abbiamo chiesto di aumentare le detrazioni da 800 a 5mila euro per le spese scolastiche. Sanità: è indispensabile assolutamente aumentare gli stipendi degli infermieri e dei medici". Se nel centro-sinistra le fiches sono puntate sulla sanità, nel centro-destra, è il momento del check-up dopo le sconfitte umbre ed emiliane. Matteo Salvini che ha riunito il consiglio federale della Lega fa sapere che al rientro della Premier dal Sudamerica, gli alleati si vedranno per analizzare la sconfitta. Ma lo sguardo è già rivolto alle amministrative del 2025 e il Carroccio è arroccato in difesa del suo fortilizio. La nostra priorità è questa certo, conferma Salvini, avere comunque un candidato della Lega alla guida del Veneto. Opzione non scontata perché, dall'alto delle sue percentuali in Regione, Fratelli d'Italia reclama un suo dirigente per il dopo Zaia. Per ora, il leader di Forza Italia Antonio Tajani non accampa pretese. Io non devo fare rivendicazioni ma possiamo dare un contributo importante con i risultati che abbiamo avuto.