Sfida del voto, le voci dei giovani

26 set 2022
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"Potevamo far sentire la nostra voce in maniera molto più forte soprattutto, io parlo per la mia regione, sono Campana. Sono andata a votare ma purtroppo non ho trovato l'affluenza che avrei voluto trovare. Ho votato semplicemente molto di fretta e sono andata via perché non c'era assolutamente fila. Era importante ma d'altronde capisco anche la difficoltà di molti studenti fuori sede come me che però magari non vivono a Roma, che più o meno è vicino, ma magari Milano, o altre regioni e che non sono riuscita a tornare semplicemente perché il costo dei biglietti per il ritorno era davvero molto elevato, c'erano problemi di viabilità quindi in molti hanno preferito comunque non venire a votare." "Sicuramente il voto dei giovani influisce tanto. Influisce tantissimo e l'abbiamo visto con gli attuali risultati. Tuttavia sono realista, è veramente difficile dare la possibilità ai giovani di recarsi a votare attualmente, visto e considerato che siamo l'unico Paese in Europa insieme a Cipro e Malta che non garantisce il volo a distanza. Però allo stesso tempo sono costituzionalista, il voto non è solamente un diritto è anche un dovere." "I giovani sono già in percentuale molto pochi rispetto alla popolazione che può votare e sono soprattutto una popolazione che studia fuori, studia lontano da casa quindi dai proprio seggi. Spesso magari emigra per motivi di lavoro, e quindi è un diritto che dovrebbe essere garantito dallo Stato. Siamo uno dei pochissimi Paesi rimasti ormai che non permette ai giovani di votare da lontano." "Il voto dei giovani pesa ma potrebbe pensare molto di più. Innanzitutto c'è un astensionismo dovuto sia al fatto che le politiche giovanili sono poche o perlomeno nei programmi elettorali ci sono ma sono davvero poche, occupano poco spazio. E l'altra cosa, sarà banale da dire, ma il fatto che i fuori sede non possano votare incide parecchio soprattutto per il fatto che gli sconti di Ita, di Trenitalia, non bastano per raggiungere le zone più remote d'Italia." "Per noi 570 mila studenti fuori sede sia stato un lusso andare a votare perché nonostante molti di noi, come ad esempio io che abito a Ferrara, non hanno avuto alcun tipo di problema per raggiungere le nostre abitazioni e quindi i nostri seggi, comunque ci siamo dovuti sobbarcare il costo del nostro biglietto e in teoria il diritto al voto è previsto dalla nostra Costituzione, quindi lo Stato dovrebbe agevolare la possibilità per i giovani di votare.".

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