Una costituente dell'economia, che prende il nome, nelle intenzioni del premier Conte, di stati generali. Un ampio piano di riforme che dovrà o forse sarebbe meglio dire potrà, chissà, tenere conto del lavoro svolto e in via di definizione dalla task force guidata da Vittorio Colao. 6 punti e 6 obiettivi generali. Imprese e lavoro, infrastrutture e ambiente, turismo, arte e cultura, pubblica amministrazione, istruzione, ricerca e competenze e infine individui e famiglie. Agli stati generali, però, un po' per volontà politica, per gli equilibri stessi della maggioranza, si andrà probabilmente con un'agenda snella e condivisa nell'esecutivo, in modo da ascoltare, confrontarsi ed eventualmente recepire proposte e idee. I temi, lavoro, sostegno alle imprese, infrastrutture, ambiente, rete, digitalizzazione, sburocratizzazione delle attività produttive e della pubblica amministrazione. Scuola e sanità dovrebbero invece avere un percorso parallelo, ma distinto, in attesa, chissà, delle decisioni sul possibile utilizzo dei 37 miliardi del fondo salva-Stati. I partecipanti. Il confronto con le categorie non si può rimandare ha spiegato il premier e al tempo stesso l'obiettivo è dare seguito all'appello del Quirinale a coinvolgere le opposizioni. E allora ecco che a sedersi all'assise saranno le parti sociali innanzitutto, sindacati, industriali, banche e tutto il mondo produttivo del Paese, dal settore agricolo a quello degli artigiani, del commercio, e del turismo. Le opposizioni saranno coinvolte, assicura Palazzo Chigi. Come però ancora non è stato definito. Quando si terranno? Entro la settimana chiede il premier, perché bisogna fare in fretta ma controbattono dal PD si deve fare bene senza improvvisare e soprattutto senza sbagliare. Tradotto, qualche giorno in più potrebbe essere necessario. E c'è chi scrive, come Pierluigi Castagnetti, risparmiateci gli stati generali. Piuttosto si riunisca il Governo, si prepari una bozza, si parli con opposizioni e categorie e poi si agisca in fretta. Fare in fretta ma con giudizio e con soluzioni concrete, non più semplici annunci. Questa la sintesi possibile, l'unica forse.