Lascia la Svizzera con la consapevolezza del valore dell'esperienza italiana nella confederazione, un'esperienza fatta di scienza, ricerca, studio e tecnologia, laddove la collaborazione tra i due Paesi è sempre più ricca, una visita al Politecnico di Zurigo, centro di eccellenza universitaria, approdo per molti studenti e ricercatori italiani che il Presidente ha voluto incontrare. Oltre 800 studenti, il terzo gruppo più numeroso, dopo svizzeri, appunto e tedeschi, e poi più di 400 tra personale amministrativo, tecnico e di ricerca, astrofisici, matematici, neuroingegneri, ne incontriamo alcuni: Valerio, Micaela, Greta, Noemi, Paolo, tra i tanti, una Italia di eccellenza simbolo di una qualità che si esporta e che va oltre l'arte e la cultura e che deve rappresentare, ha ricordato Mattarella, la scelta di un'esperienza nuova e non la necessità di un'immigrazione professionale, come spesso però purtroppo accade. Una tre giorni fitta di appuntamenti, Berna prima con gli incontri istituzionali, Zurigo poi, tanti i temi toccati dall'accordo sui transfrontalieri, in via di approvazione definitiva, alla rimozione di Berna dalla black list fiscale, all'immigrazione con la Svizzera dice, modello di convivenza e di successo, all'evasione fiscale che resta un problema grave, il PNRR su questo è chiaro, ha ricordato Mattarella, e poi la guerra in Ucraina, laddove serve la massima coesione continentale e non devono esserci tentennamenti. "Il dialogo resta la strada maestra, spiega il Presidente della Repubblica agli studenti, il confronto delle idee, la base per i valori della democrazia e della libertà".