La battaglia politica sul Colle era suonata come un presagio. Le tensioni interne ai partiti e agli schieramenti, con la campagna per le amministrative già alle porte e all'orizzonte le elezioni politiche, potrebbero rallentare l'azione di Governo e impantanare in Parlamento provvedimenti cardine. Un percorso a ostacoli incompatibile con il cronoprogramma del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: 100 obiettivi da raggiungere entro la fine dell'anno, 45 entro giugno. Finora ne sono stati portati a termine tre. In ballo ci sono, solo in questo semestre, fondi europei per 24,1 miliardi. Prendiamo la riforma del CSM: ferma in Commissione Giustizia alla Camera da novembre, le votazioni sugli emendamenti licenziati dal Consiglio dei Ministri dovrebbero iniziare i primi di marzo. Si annuncia una corsa contro il tempo in Parlamento visto che le nuove regole dovrebbero valere per il rinnovo del CSM a luglio. L'approvazione della riforma entro maggio consentirebbe anche di assorbire tre dei cinque referendum sulla giustizia che la Consulta ha appena dichiarato ammissibili. Altro pilastro del PNRR è la riforma della concorrenza. Draghi ha auspicato che il disegno di legge, ora in Senato, venga approvato entro marzo così che i decreti attuativi vedano la luce per la fine dell'anno, come previsto. Il Governo ha incassato l'attesa modifica delle concessioni balneari ma con molti malumori in una parte della maggioranza, che infatti, promette modifiche. Gli occhi di Bruxelles sono puntati anche sulla delega fiscale che, non a caso, Draghi avrebbe preso ad esempio durante l'infuocata cabina di regìa di giovedì dei provvedimenti su cui la maggioranza deve garantire i voti alle Camere. La riforma, che contiene l'intricato nodo del catasto, procede a rilento alla Camera. L'arrivo in aula, previsto il 28 febbraio, è stato rinviato. Tutto questo mentre il Governo sarà chiamato a gestire una fase delicata della pandemia. Draghi ha annunciato l'intenzione di mettere nero su bianco un vero e proprio calendario per il superamento progressivo delle restrizioni legate al Covid. E anche su questo, è facile prevedere, torneranno pulsioni diverse tra i partiti e in Parlamento.