"Non possiamo rimanere in una condizione in cui l'Europa e tutti i suoi Stati membri di conseguenza, sono in realtà sovente spettatori di quanto avviene nella comunità internazionale, anche di fronte a eventi, di cui talvolta subiscono le conseguenze. Questo richiede il coraggio di riforme incisive e coraggiose". Un appello ai cittadini a votare, e uno alle istituzioni europee a portare a termine le riforme necessarie. Da Brdo, poco lontano da Lubiana, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, partecipa all'evento per i vent'anni dell'entrata della Slovenia nell'Unione Europea e, insieme ai capi di Stato di Slovenia, Croazia, Austria e Ungheria, a poche settimane dal voto europeo, ricorda il 30 aprile del 2004, quando fu l'allora Presidente della Commissione Europea Romano Prodi, ad abbattere l'ultimo baluardo di confine di separazione tra Gorizia e Nova Gorica. "Quell'unione fu saggia e coraggiosa. Oggi è necessario un analogo spirito costruttivo di fronte alle sfide e alle minacce che abbiamo di fronte", sottolinea il Capo dello Stato riferendosi alla brutale e ingiustificata aggressione dell'Ucraina da parte della Federazione russa. "L'Unione ci fa progredire insieme, ma alcune riforme sono necessarie", conclude Sergio Mattarella, "riforme economiche, ma soprattutto di carattere istituzionale, perché la storia non attende i tempi lunghi dell'Europa". "Nel mondo di oggi sempre più i problemi nascono velocemente e richiedono risposte tempestive. E chi le fornisce prima, orienta la soluzione ai problemi nel mondo. L'unione Europea non è in questa condizione, di avere un processo decisionale che le consenta assumere decisioni efficaci tempestivamente, perché, ripeto, i problemi non aspettano, li risolvono altri, altrimenti. E l'Unione rimane spettatrice con i suoi Stati membri nelle soluzioni recate da altri".