Presente contemporaneamente in due aule, una fisica, l'altra virtuale ha scelto di discutere la sua tesi così la prima studentessa della Luiss che ha deciso di laurearsi nel metaverso. Una probabile rivoluzione in corso. "Nel metaverso come anche in tanti altri luoghi che chiamiamo metaversi, le persone si stanno incontrando e si incontreranno nel futuro. Il modo di utilizzare questi strumenti passa da quello che dicevamo prima circa la capacità di saperli usare". Metaverso, uno spazio virtuale Open Source aperto alla partecipazione degli utenti, una realtà nella quale si può interagire in maniera diversa rispetto a quanto siamo abituati a fare e che ci consente di accedere a mondi inesplorati. La scelta di discutere anche nel metaverso la sua tesi è strettamente collegata all'argomento trattato, Catherine Prozia ha infatti sviscerato le potenzialità della realtà virtuale, un bacino infinito di opportunità ma non sono pochi i grandi interrogativi che porta con sé questo tipo di progresso. La mia tesi si basa proprio sulla protezione di dati virtuali e quindi nel metaverso e tutte le problematiche che sono adesso attuali, quindi se si ha un minimo di consapevolezza dei rischi, si può anche dopo avere un response development come si dice di questi mondi virtuali". "Bisogna esplorare nuovi mondi per poterne discutere e discutere anche di quelle che sono le regole che possono o devono essere applicate. La protezione dei dati, soprattutto oggi, passa da una profonda educazione, un'istruzione personale collettiva". Insomma non è fantascienza è innovazione, tecnologia e progresso che bisogna saper gestire.