L'Italia condivide con il Giappone e qualche Paese del Sudamerica uno strano primato: un terzo dei Deputati cambia gruppo parlamentare. "Anche in un sistema tendenzialmente bipolare o tripolare, c'è sempre una presenza di molti partiti anche all'interno delle coalizioni, quindi il passaggio da un partito all'altro all'interno di una coalizione chiaramente è meno drammatico, rispetto a un passaggio dai laburisti ai conservatori". Alla Scuola Superiore Sant'Anna hanno messo a punto un algoritmo che prevede, questa è la novità, il trasloco, grazie agli open data disponibili per le ultime due legislature è stato possibile indagare la relazione esistente tra le votazioni espresse e le dinamiche di cambiamento. "Il nostro algoritmo ci dice che molte settimane prima, si arriva a due mesi ma stiamo sull'ordine di due settimane si inizia a vedere che si allontana la coerenza, la votazione del singolo parlamentare da quella del suo stesso partito. La cosa che non ci aspettavamo è la rilevanza del voto segreto. Nelle settimane precedenti al cambio di partito, una persona che di norma va a votare il 70% delle volte se facciamo il calcolo dei voti segreti, và a votare l'80% delle volte". Insomma non c'entrano il genere, l'anno in cui è nato il Deputato, l'esperienza, ma l'algoritmo per funzionare deve aggiornarsi ed ecco la terza sorpresa. "Questa è stata la legislatrura Conte-Draghi, forse non stupirà scoprire che, era l'appartenenza al Movimento 5 Stelle. L'appartenenza al Movimento 5 Stelle era di per sé una ragione di cambiare partito perché c'era un emorragia". Anche il cambio di posizionamento dello stesso partito. "Anche, giusto". Niente che un buon giornalista politico non riesca a prevedere? "Sempre bello fare questo test".