Il Nord e il Sud del mondo dentro la sala plenaria della Cop 27 di Sharm, dove parlano i leader le distanze tra le due parti sono lontane. La parte promette e l'altra chiede subito giustizia climatica e azioni concrete. A pochi metri da lì, fuori dalla sala i Nord e i Sud del mondo rappresentati dagli attivisti per il clima, sono uniti e hanno un solo messaggio: "Basta con i combustibili fossili responsabili dei cambiamenti climatici". Pochi attivisti che sono riusciti ad arrivare in Egitto per fare sentire una voce che fino ad ora era mancata a questa conferenza, tra loro anche Luisa Neopower e Vanessa Nakate. Una voce, quella del Sud, che porta all' isola di Tuvalu, il quarto paese più piccolo al mondo, a chiedere un trattato di non proliferazione dei combustibili fossili. Paesi come Tuvalu, che rischiano di scomparire per sempre, hanno bisogno secondo un rapporto di oltre 2 mila miliardi all'anno entro il 2030 per adattarsi ai cambiamenti. Tra le voci del Nord globale la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen che ha invitato gli altri Paesi a impegnarsi di più seguendo il modello di Bruxelles e continuando a investire sulle rinnovabili. Una transizione energetica che però rischia di essere frenata dalla guerra in Ucraina. Anche su questo punto ha insistito nel suo video messaggio alla Cop il Presidente ucraino Zelensky: "Non possono esserci politiche sul clima efficaci senza la Pace", ha detto Ucraina che è presente a Sharm anche con un padiglione e che partecipa ai negoziati così come la delegazione russa. A Sharm si è parlato però anche di Greenwashing, l'ambientalismo di facciata, le Nazioni Unite hanno pubblicato raccomandazioni che cercano di contrastare il fenomeno degli annunci che arrivano da più parti sulle emissioni nette zero. I leader internazionali vanno via e lasciano il campo ai negoziatori che hanno 10 giorni di tempo per ridurre, anche se di poco, le distanze tra Nord e Sud.