Giorgia Meloni è arrivata qui a Sharm el Sheikh, c'è stata la stretta di mano col Segretario delle Nazioni Unite Guterres e con il Presidente egiziano Al-Sisi, ricordiamo perché questo luogo, questo centro conferenze dove si svolge la Cop, è un luogo che per queste 2 settimane è formalmente sotto il controllo delle Nazioni Unite in questo contesto quindi avvenuta questa stretta di mano, Giorgia Meloni che poi sarà una dei leader internazionali che prenderà la parola nella sessione plenaria del pomeriggio. Un'occasione per ascoltare anche leader di Paesi più piccoli, piccolissimi che poi sono anche quelli che maggiormente stanno accusando e stanno subendo le conseguenze della crisi climatica, pur non avendo contribuito a provocarla questa crisi. E' uno dei nodi cruciali di queste 2 settimane di conferenza, perché questi Paesi chiedono soldi come compensazione ai danni che hanno subito, e chiedono anche soldi per adattarsi in futuro alle conseguenze della crisi climatica, sul fronte appunto dell'adattamento, oggi potrebbero arrivare novità interessanti. Però è inevitabile parlare oggi dei leader, di chi c'è, chi non c'è, allora oggi interverranno anche il Primo Ministro spagnolo Sanchez e ci sarà anche il Cancelliere tedesco Scholz, ci sarà Ursula von Der Leyen, Presidente della Commissione Europea, perché l'Unione Europea a questi negoziati partecipa come un soggetto unico. Domani invece è atteso l'intervento del Presidente francese Emmanuel Macron, per vedere il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden qui a Sharm dovremo aspettare la settimana prossima perché come sappiamo il Presidente degli Stati Uniti è impegnato con le elezioni di Mid Term. Non ci sarà invece il leader cinese Xi Jinping e il Presidente indiano Narendra Modi, Cina e India sono rispettivamente tra l'altro il primo e il terzo Paese che attualmente emettono più gas climalteranti. Questo non vuol dire però che India e Cina non partecipino a questi negoziati, partecipano i loro delegati, partecipano anche i delegati di Russia e Ucraina e come ricordavi tu tra una Cop e l'altra c'è stato anche lo scoppio della guerra che, inevitabilmente influisce su questi negoziati, col rischio di rallentar la transizione proprio però mentre arriva un rapporto come quello dell' organizzazione meteorologica mondiale che ci ricorda che, gli ultimi 8 anni sono stati i più caldi di sempre. Da qui si parte con questa pressione che arriva da questi rapporti per queste 2 lunghe settimane di negoziati.