I cambiamenti climatici segnano la necessità di un cambiamento politico. Le parole, di Papa Francesco lette da Monsignor Parolin, risuonano nell'assemblea plenaria della Cop28 di Dubai. Anche lui davanti ai Leader di quasi 200 paesi chiede di eliminare gas, petrolio e carbone in un discorso incentrato molto sulla giustizia climatica. Dallo stesso palco parla anche la vice Presidente degli Stati Uniti Kamala Harris che annuncia lo stanziamento di tre miliardi per i Green Climate Fund. Gli annunci più forti che riguardano gli Stati Uniti arrivano però da John Kerry inviato per il clima di Washington. Chiuderemo tutte le centrali a carbone, annuncia, una mossa che viene letta anche come un modo per mettere pressione alla Cina. Ancora Kerry fa sapere che gli Stati Uniti fanno parte dei 22 paesi che chiedono di triplicare la capacità dell'energia nucleare entro il 2050 per centrare gli obiettivi climatici. Un annuncio che viene accolto tiepidamente, qui a Dubai, il rischio che diventi una distrazione dal lavoro da fare subito con le tecnologie già a disposizione. Come le energie rinnovabili su cui arriva l'impegno, tra gli altri, di Emirati Arabi, Stati Uniti e Unione Europea per triplicarle entro il 2030. I leader lasciano Dubai e nella cittadella dell'Expo rimangono i negoziatori con un elefante nella stanza, le fonti fossili. Se finiranno nella dichiarazione conclusiva della Cop lo vedremo nei prossimi giorni.