La scoperta è di quelle che in prospettiva tra vent'anni potrebbe rendere ogni paese in grado di produrre l'energia di cui ha bisogno. Come? Riproducendo a livello industriale la fotosintesi delle piante, quindi un idrogeno completamente verde. Il merito va tutto a tre scienziati che hanno compreso il meccanismo di scissione dell'acqua in idrogeno e ossigeno durante la fotosintesi e hanno poi sviluppato un sistema per imitarla. Al loro lavoro è andato il premio internazionale Lombardia e Ricerca, un riconoscimento promosso dalla regione che assegna €1000.000 alla migliore scoperta scientifica nell'ambito delle scienze della vita. "Significherà avere a disposizione un vettore energetico che potrà essere veramente prodotto a richiesta e basato quindi sulle esigenze del mercato. Potremo in questo modo limitare l'uso delle risorse basate sui combustibili fossili e quindi, in qualche modo, limitare le emissioni." Un lavoro dirompente dunque, che rivoluzionerà l'approccio verso la produzione di combustibili solari e che avrà importanti conseguenze anche sulla nostra salute. "Investendo sull'ambiente non solo avremo aria migliore e ridurremo il riscaldamento globale, ma anche ridurremo il rischio di ammalarci di tumore e di vedere nuove pandemie in futuro." A sottolineare l'importanza di investire nella ricerca, il Premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi intervenuto alla cerimonia con un videomessaggio e lo stesso Ministro della ricerca. "Contribuire moltissimo, se noi saremo capaci di non creare divisioni fra ricerca di base e ricerca applicata, ricerca industriale, fra ricercatori delle accademie, ricercatori degli enti e delle delle Industrie. Se saremo capaci di mettere a sistema questo mondo che sa fare ricerca, allora le ricadute saranno molto rapide.".