Lungo le coste italiane, ogni 81 km, c'è un luogo inquinato o fortemente inquinato. Dove si concentrano sostanze chimiche portate dai corsi d'acqua. La denuncia arriva da Legambiente, al termine delle missioni Goletta verde e Goletta dei laghi, le due campagne itineranti che hanno monitorato 389 punti in tutta Italia. Cattiva depurazione e scarichi illegali restano il principale nemico del mare e delle acque interne. Quasi la metà dei reflui fognari delle nostre città non è adeguatamente depurato. Per questo l'Italia ha già pagato una multa da 77 milioni di euro per infrazioni alle norme europee. "Il nostro monitoraggio conferma quello che l'Europa ormai ha sancito con quattro procedure di infrazione, con una condanna. Secondo l'Europa il 40% dei reflui fognari del nostro Paese non è adeguatamente trattato". Ci sono poi malati cronici, 32 punti tra mare e laghi che risultano inquinati e fortemente inquinati da oltre 10 anni. "Sostanzialmente sono tutti punti di foci di fiumi che creano un danno all'economia, al territorio, lacustre piuttosto che costiero". Capitolo a parte riguarda gli oli minerali. "Con il cambio di una macchina lei copre una superficie d'acqua grande come un campo di calcio. E ovviamente distrugge tutto perché l'olio non fa passare luce, non fa passare aria". Non bastasse l'inquinamento a questo si aggiunge anche la scarsa informazione per i bagnanti. "Sui 263 punti che abbiamo campionato lungo le coste italiane, quasi la metà sono luoghi praticamente abbandonati e non controllati dalle autorità competenti. Questo significa che sono luoghi dove non ci può fare il bagno e abbiamo constatato e denunciamo che in oltre il 60% dei casi non ci sono i cartelli di divieto di balneazione che informano i bagnanti sul rischio sanitario che corrono".