L'Italia ha raggiunto con 15 anni d'anticipo l'obiettivo europeo del riciclo di imballaggi e carta, complice il boom degli acquisti online durante la pandemia e il buon comportamento di cittadini e imprese nello smaltimento e lavorazione di carta e cartone. Aver inserito le aziende di riciclo distribuite su tutto il territorio nazionale tra quelle considerate di pubblico interesse, dunque non soggette alle chiusure dovute al lockdown, ha fatto sì che il settore raggiungesse il target europeo con largo anticipo. L'obiettivo europeo del riciclo dell'85% fissato per il 2035 è stato superato infatti nel 2020, attestandosi all'87,3%. Sono state prodotte quasi 7 milioni di tonnellate di carta da macero, con un aumento netto del 3,2% rispetto all'anno precedente. I dati sono contenuti nel rapporto UNIRIMA, l'Unione Nazionale Imprese Recupero e Riciclo Maceri, che rappresenta circa il 90% delle aziende del settore. Un comparto in cui l'Italia eccelle e che rappresenta il cuore dell'economia circolare. Un fiore all'occhiello della nostra economia che coinvolge piccole e medie imprese, per un valore aggregato di 4 miliardi, 20.000 addetti e un export pari a 1,8 milioni di tonnellate di materiale cartaceo da riciclo di qualità. Il regolamento end-of-waste unito al pacchetto economia circolare sono ora le leve per fare ancora meglio. Il comparto vorrebbe si ragionasse sul credito d'imposta, sulla semplificazione burocratica e amministrativa e sulla riforma della TARI, magari legata alla reale produzione, con sistemi premiali sullo smaltimento. Chiave, in quest'ottica, le risorse contenute nel PNRR: complessivamente 58,47 miliardi di euro per l'attuazione di iniziative nell'ambito della rivoluzione verde e la transizione ecologica, di cui 1,5 miliardi destinati alla realizzazione di nuovi impianti di gestione e lavorazione dei rifiuti.