Si stima che, ogni anno, un terzo di tutto il cibo prodotto nel mondo venga buttato. Questo equivale a oltre un miliardo di tonnellate di prodotti alimentari sprecati. "Trasferire buone conoscenze, innovazioni, buone soluzioni, modellare queste soluzioni nei territori facendole aderire anche alle diversità delle comunità. Questa è la chiave". Uno spreco che ha un costo economico e ambientale significativo con un impatto diretto sui cambiamenti climatici. "Noi riteniamo che il censo e la ricchezza non deve essere l'elemento distintivo di come una persona si nutre ma tutti abbiano diritto non solo ad avere cibo ma avere buon cibo". "Quindi avere una filiera completa, moderna, tecnologica può dare un contributo per la sicurezza alimentare. Questo rientra, poi, nel concetto che da subito abbiamo sposato di One Health in cui la sicurezza e la salute dell'uomo va di pari passo con la salute animale, con la salute ambientale dell'ecosistema". Le imprese agricole italiane da tempo stanno adottando nuovi ritrovati tecnologici che permettono sia di aumentare la qualità che a combattere lo spreco. "La vera sfida sta nel fare la transizione ecologica di tutto il settore, anche dei piccoli e medi agricoltori che sono la gran parte dei produttori del nostro Paese". In questa azienda agricola di Maccarese, alle porte di Roma, sono stati introdotti numerosi sistemi innovativi come la giostra per la mungitura delle vacche. "È un percorso per il quale le vacche arrivano dalle proprie stalle, vengono raggruppate in piccoli gruppi, vengono raffrescate, entrano nella giostra, che è proprio un attrezzo rotondo sul quale c'è una posta mobile che continua a ruotare nel tempo, l'animale entra viene munto da un operatore". "Abbiamo fatto in modo di garantire quello che oggi è un prerequisito per i consumatori e cioè il benessere animale e la sicurezza alimentare".