C'è tanto vento, e non poteva essere altrimenti, a salutare la partenza del Beleolico di Taranto. Il primo parco eolico offshore del Mediterraneo è una sfida del gruppo Renexia e sarà in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di 60.000 persone. "È un primo passo, se vogliamo anche un piccolo passo, ma un passo importante che può essere assolutamente la pietra miliare da cui partire per costruire un percorso ben più ampio e che possa dare energia rinnovabile al Paese, in quantità che il Paese effettivamente può attendersi da questo tipo di tecnologia." Beleolico potrebbe fare ora da apripista alla trasformazione del Mediterraneo in un grande hub del vento, progetto molto caro al gruppo Renexia già al lavoro in Sicilia. "In quel caso parliamo addirittura di eolico offshore galleggiante e li potremo garantire 2,8 GW installati per una potenza che potrà coprire necessità di 3 milioni e mezzo di famiglie italiane." La corsa all'eolico del resto è un dato di fatto. Studi di settore dicono che l'energia ricavata dal vento potrebbe arrivare a sostituire il 10% delle importazioni di gas a condizione che la burocrazia la smetta di ostacolare questa corsa. Per il Beleolico di Taranto l'iter autorizzativo è durato 14 anni. "Questo Paese deve chiedere scusa alle aziende che vogliono investire in energie rinnovabili. Perché tra i no delle Sovrintendenze, delle Regioni, dei Comuni, dei Comitati locali e di alcune sigle ambientaliste, se continuiamo così la rivoluzione energetica arriverà troppo tardi.".