Siamo ancora in tempo per cambiare rotta. Lo dobbiamo ai nostri mari, salvarli non può più essere solo uno slogan da citare ogni tanto. Siamo in forte ritardo, ma possiamo fare qualcosa per restituire almeno una piccola parte di quello che ai nostri mari abbiamo tolto. Immaginate se il mare stesso potesse esprimersi oltre che con le sua immane potenza anche con le parole, forse direbbe così: Mi hai ferito, avvelenato, svuotato. Dove pulsavano i suoni della vita, ora regna il silenzio. Sono immenso e fragile. World Rise Onlus lancia oggi la sua petizione per raggiungere l'ambizioso obiettivo di garantire entro il 2030 la protezione del 30% del suolo marino nazionale. Si tratta in concreto di dar vita ad aree marine protette, in cui la biodiversità venga tutelata e salvaguardata in un'ottica di sviluppo sostenibile e fruibile dalle generazioni future. Se correttamente gestite le aree marine protette saranno in grado non solo di produrre benefici ecologici, ma anche di diventare un importante volano di sviluppo economico e sociale per il nostro Paese. Con i suoi 8000 chilometri di coste, l'Italia ha un'occasione unica non solo per raggiungere questo obiettivo, ma anche per porsi come leader in Europa della campagna "30 per 30", diventando punto di riferimento per il perseguimento del target da parte degli altri stati europei alla prossima conferenza delle parti della convenzione sulla diversità biologica. Allora impegniamoci tutti, a partire da oggi. - Sono in grave pericolo, il mio futuro dipende da te.