Non è solo la festa della Liberazione con oltre 100mila persone in piazza. A Milano la situazione è tesa, non si festeggia solo la liberazione dal nazifascismo, con le brigate partigiane ebraiche in testa al corteo. Le bandiere evocano i colori delle guerre di oggi, dal Medio Oriente all'Ucraina. Le idee sconfinano nei momenti di violenza che il sindaco Sala aveva scongiurato. "E' il 2024 l'anno più complicato da quando sono sindaco se ci guardiamo intorno. Due guerre vicino a noi, quindi sarebbe forse strano se non ci fosse un po' questo tipo di tensione. Ma le decine di migliaia di persone che sono qua, sono qua con lo spirito giusto". "Questa liberazione ci serve oggi perché siamo allarmati da pulsioni autoritarie e siamo allarmati da una cosa molto semplice, chiara e orrenda che si chiama la guerra". Ci sono Elly Schlein Calenda, Fratoianni tra i politici. Sindacati e persone di ogni età. In Piazza Duomo sale sul palco anche Antonio Scurati, lo scrittore che legge il suo discorso per intero. "Il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica dal primo all'ultimo giorno, non soltanto alla fine o occasionalmente come qualcuno vuol farci credere, un'irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista". A pochi metri però la temperatura sale. I giovani palestinesi, ragazzi legati al mondo antagonista, cercano di andare oltre le transenne chiedendo la parola. In un primo momento i volontari dell'Anpi provano ad arginarli, poi l'intervento delle Forze dell'Ordine e momenti di contatto. Un corteo non autorizzato viene arginato per le strade della città, per poi sciogliersi spontaneamente. Nel pomeriggio la brigata ebraica è stata vittima di un'aggressione da parte di un gruppo di giovani armati di bastoni. Alcuni manifestanti hanno riportato leggere ferite. La brigata ha arrotolato le bandiere e la loro giornata è finita lì.