Le prime somministrazioni su indicazioni di AIFA saranno possibili martedì prossimo. Quel giorno potrebbero arrivare qui i primi malati, indirizzati dei medici di base, con le caratteristiche per ricevere il nuovo antivirale di Pfizer. Eccola la scorta che è stata distribuita all'Ospedale Sacco di Milano, hub per tutti gli ospedali dell'ultimo antivirale in Lombardia. 2.700 confezioni a disposizione degli ambulatori dove già vengono somministrati i monoclonali e gli altri antivirali. "Le indicazioni sostanzialmente sono le stesse degli altri farmaci che abbiamo per il paziente cosiddetto non ospedalizzato. Sono sostanzialmente pazienti che arrivano entro un limite breve rispetto alla comparsa dell'infezione, quindi entro 5-7 giorni e sono pazienti cosiddetti fragili, quelli che rischiano di avere la malattia più importante". È la coordinatrice dell'ambulatorio a spiegarci come verranno selezionati e come si sceglierà quale delle cure attualmente disponibili. "Appena arriva il paziente facciamo un'anamnesi approfondita sia delle patologie, sia farmacologica. Questo è molto importante perché questo farmaco, come tanti altri, può interferire e interagire con i farmaci che i pazienti prendono cronicamente. I farmaci vengono selezionati in base alle caratteristiche del paziente, innanzitutto distinguiamo tra vaccinati e non vaccinati perché le indicazioni sono diverse nei due gruppi di persone. C'è anche una questione di comodità perché un antivirale che si chiama Remdesivir viene somministrato in vena e richiede che il paziente venga tre giorni per poter concludere la terapia". Da oggi gli antivirali a disposizione sono tre. Due i monoclonali ma solo l'ultimo funziona con tutte le varianti, Omicron compresa. "Si lo stiamo usando. Abbiamo avuto all'inizio qualche difficoltà perché la fornitura in Italia era irrisoria, adesso invece sono arrivate delle quantità sufficienti per poter trattare tutti i pazienti".























