Non è stato un incidente ma un attacco premeditato, quello condotto venerdì sera dal 44enne arabo-israeliano Yousef Abu Jaber a Tel Aviv nel qual è rimasto ucciso Alessandro Parini e altre 7 persone sono rimaste ferite. A smentire ogni ricostruzione alternativa a quella dell'attentato, sono fonti della Polizia israeliana. Secondo la famiglia di Jaber invece, quanto avvenuto sarebbe stato un incidente provocato da un colpo di sonno. All'Istituto di Medicina Legale di Tel Aviv è stata eseguita l'autopsia sul corpo di Parini. Dall'analisi è stato accertato che il decesso è avvenuto a seguito dell'impatto con l'auto piombata sul gruppo di turisti stranieri. L'analisi ha evidenziato gravi ferite alla testa e alla schiena, ma nessuna presenza di proiettili. Per gli inquirenti israeliani Jaber ha agito in modo premeditato, lanciando la propria automobile contro la gente. Parini era arrivato quel giorno stesso in Israele e stava passeggiando con gli amici, assieme ai quali avevo organizzato il viaggio per il ponte di Pasqua. 4 di loro, martedì saranno sentiti dai Carabinieri del Ros. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio, attentato con finalità di terrorismo e lesioni. I ragazzi saranno interrogati in qualità di persone informate sui fatti. Abbiamo sentito il rumore dell'auto che ci passava accanto, poi gli spari e ci siamo dispersi, ha raccontato uno di loro dopo il rientro in Italia sabato sera. Quando siamo tornati indietro abbiamo visto Alessandro a terra. I PM del Gruppo Antiterrorismo della Capitale coordinati dell'Aggiunto Michele Prestipino, hanno già ricevuto la prima informativa del Reparto Operativo Speciale e della Digos, mentre la Farnesina e l'Ambasciata italiana in Israele stanno lavorando per abbreviare al massimo i tempi di rientro in Italia della salma dell'avvocato.