C'è chi nega le accuse, chi prova a ridimensionarle e chi infine molto più semplicemente tace. Questo il leitmotiv dei primi interrogatori di garanzia che si sono tenuti in carcere, dove si trovano sei dei dieci indagati nell'inchiesta su un presunto giro di prostituzione avviata da squadra mobile e Procura di Bari, dopo la denuncia delle mamme di due ragazzine minorenni. A rispondere alle domande del GIP sono stati in due, una delle quattro presunte escort che, secondo gli investigatori, avrebbero avviato la prostituzione tra i sedicenni, attratte dai facili guadagni garantiti da quell'attività e uno dei due uomini che avrebbero avuto il ruolo di protettori. La donna, che per il suo atteggiamento collaborativo ha ottenuto gli arresti domiciliari, ha ammesso di essersi prostituita e di aver lavorato con una delle tre ragazzine, consapevole fosse minorenne. Il secondo, un 25enne barese, negando ogni suo coinvolgimento nel giro di prostituzione, ha poi ammesso di aver avuto rapporti consenzienti e non a pagamento con due delle sedicenni. Nell'inchiesta sono finiti anche tre clienti e il gestore di un B&B. Filone investigativo che potrebbe allargarsi, sono diversi infatti gli adulti che avrebbero avuto incontri a pagamento con le ragazzine, consapevoli della loro minore età, incontri per i quali sarebbero stati utilizzati anche alberghi di lusso del capoluogo.