A Bologna meno incidenti e meno feriti, ma soprattutto si riduce di quasi la metà il numero delle persone decedute sulle strade: 10 nel 2024. E per la prima volta, dal 1991 almeno, nessun pedone ha perso la vita, Il bilancio del primo anno di Città 30, la riduzione della velocità a 30 chilometri orari, lo traccia il sindaco. Matteo Lepore sottolinea due dati in particolare in risposta alle polemiche che hanno accompagnato la misura, cittadini divisi, tassisti contrari, dure critiche anche dal Ministro Salvini. "Due zeri. Lo zero dei pedoni morti, e lo zero dei posti di lavoro persi. Nessuno ha perso il posto di lavoro con la Città 30, mentre sono zero i morti come pedoni. Io voglio solo dire questo". Scende del 31% il numero degli incidenti gravi ma aumentano le persone in prognosi riservata: +36%. Città 30, un cambiamento culturale. La nostra, dice il sindaco, è un'iniziativa di carattere civico e partecipativo, che è stata compresa dai cittadini. Migliora la sicurezza stradale: "-13% complessivamente gli incidenti, e questo mentre nel resto d'Italia, l'anno scorso c'è stato un +8% degli incidenti mortali in tutte le città italiane. Ricordo che il 70% degli incidenti in Italia avviene proprio nelle città. Quindi un risultato molto importante e dobbiamo esserne orgogliosi come bolognesi: i favorevole e i contrari alla Città 30". Più controlli, meno violazioni. 89 le multe per i 30 orari, 4 invece le patenti ritirate e 217 le sanzioni per il superamento dei 50 chilometri all'ora. Cresce il bike e il car sharing, aumenta di mezzo milione il numero di passeggeri del servizio ferroviario metropolitano e diminuisce l'utilizzo delle auto private del 7%, tiene a rimarcare il sindaco Lepore. Abbiamo ridotto del 29% l'inquinamento. Bologna la città della Pianura Padana con meno sforamenti di emissioni nocive durante l'anno. Continueremo a investire nella mobilità pubblica, il nostro è un piano da 27 milioni di euro. E l'obiettivo rimane zero morti sulle strade.