Sara Campanella, a Misilmeri aperta camera ardente

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3 giorni fa

Un applauso accoglie il feretro di Sara Campanella, la camera ardente allestita nella chiesa di Misilmeri. Centinaia di persone hanno atteso infine il loro turno per poter dare l'ultimo saluto alla ventiduenne uccisa lunedì scorso a Messina da Stefano Argentino, 27 anni, che adesso è rinchiuso nel carcere di Gazi con l'accusa di omicidio pluriaggravato. Il giovane era ossessionato da Sara da almeno due anni. La tempestava di chiamate, messaggi, richieste di incontri e non si rassegnava ai no continui che riceveva in risposta. Lunedì scorso all'ennesimo rifiuto, la furia omicida: cinque coltellate, quella fatale alla giugulare. Per Sara non c'è stato nulla da fare. Il paese si stringe attorno alla famiglia. Non si può restare in silenzio di fronte a quello che succede praticamente ogni giorno, dicono. Non è più un fenomeno isolato, è una strage. "Ritengo che ormai si possa parlare non più neanche di fenomeno, ma di strage, è una strage. Noi ci ricordiamo le stragi di mafia degli anni passati e lì accadeva che tutti i giorni si moriva per mano di mafia, nelle strade delle nostre città. Oggi non è cambiato nulla, non si muore di mafia, ma si muore tutti i giorni, perché un uomo ammazza una donna. E allora certo che bisogna fare tanto". Per i funerali è stato proclamato il lutto cittadino a Misilmeri, Palermo e Messina. E mentre ci si prepara all'ultimo saluto proseguono le indagini dei carabinieri per cercare di capire che ruolo abbia avuto la madre di Argentino che, il giorno del delitto, ha portato il figlio da Messina a Noto senza sapere, ha detto ai carabinieri, cosa avesse fatto Stefano. .