Carmine D'Onofrio aveva 23 anni ed era incensurato, stava rincasando qui a Ponticelli con la convivente incinta di otto mesi, intorno alle 2 di notte. Ma ha fatto appena in tempo a scendere dall'auto, almeno sette i colpi sparati e tutti andati a segno, inutile la corsa in ospedale. D'Onofrio era figlio illegittimo di Giuseppe De Luca Bossa e nipote del boss Antonio, noto come 'o sicc, il magro. Indagano il nucleo investigativo dei Carabinieri di Napoli e i militari della compagnia di Poggioreale. Un delitto che secondo una prima ricostruzione potrebbe essere una vendetta trasversale, vicina per la dinamica più agli omicidi di mafia che a quelli di camorra. Secondo alcune testimonianze raccolte nel quartiere, D'Onofrio viveva essenzialmente di lavori saltuari. L'omicidio segue un altro episodio: solo pochi giorni fa una bomba è stata piazzata davanti al palazzo del boss Marco De Micco, scarcerato a marzo, rivale della fazione dei De Luca Bossa, Casella e Minichini, sotto il cappello dell'Alleanza di Secondigliano. Le fibrillazioni nella zona est sono riprese proprio dopo la scarcerazione del boss per l'egemonia sull'area. Si teme ora una risposta della fazione avversaria.