La Corte Suprema di Cassazione, l'organo giudiziario di più alto livello in Italia. Quello che accade nel cuore del palazzo, sotto la severa architettura sabauda del cortile d'onore, è del tutto insolito. C'è una messa di fronte a giudici, magistrati, avvocati, è il Presidente della CEI, il Cardinale Matteo Zuppi a celebrarla. 32 anni dalla morte di Rosario Livatino, il giudice ucciso dalla mafia e che Giovanni Paolo II ha proclamato Beato innalzandolo agli onori degli altari. Penso a quella tragica esecuzione con cui la mafia credeva di aver chiuso la esistenza e la bocca di Livatino, ma la sua testimonianza grida, dice il Cardinale all'omelia, ricordando come il giudice che non si lasciava intimidire, univa la giustizia con la carità. E che la celebre invettiva di Giovanni Paolo II alla Valle dei Templi di Agrigento, "mafiosi, anche per voi verrà il giudizio di Dio" scaturì proprio dopo il colloquio che Wojtyła ebbe con i genitori di Livatino. E dei mafiosi che amano definirsi uomini d'onore, il presidente della CEI dà un'altra sprezzante definizione: sono solo dei mezzi uomini, sono dei vigliacchi. "La mafia sono dei mezzi uomini, la mafia è dei mezzi uomini, vigliacchi. La corruzione è vigliacca e toglie poi agli altri no? Per cui, dobbiamo essere uomini, voler bene agli altri, voler bene e difendere la giustizia".