Eitan sta bene, ma quello che temono i famigliari del papà, che lo rivogliono in Italia, è che stia subendo un vero e proprio lavaggio del cervello. Lo zio ..., fratello del papà e del piccolo deceduto insieme alla moglie, al figlio e ai genitori nell'incidente del Mottarone, lo ha incontrato in Israele. Per un'ora, a casa del nonno materno, che sabato scorso lo ha prelevato dall'Italia, portato in Israele passando per la Svizzera dove insieme al nipote di 6 anni ha preso un aereo privato. Le condizioni di Eitan, l'unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, sono buone, così ha riferito lo zio paterno. Quello che preoccupa i familiari, non è tanto la sua salute quanto i segni di presunte istigazioni, pressioni psicologiche sul bambino. Lo deducono gli Avvocati della famiglia Biran, da atteggiamenti, frasi pronunciate dal bambino al telefono con i parenti in Italia. Familiari che ora sono infuriati per l'intervista concessa dal nonno. Shmuel Peleg, 58 anni, fino a poche ore fa agli arresti domiciliari è indagato, insieme all'ex moglie Etty, per sequestro di persona. Tutto questo accade mentre Aya Biran, sorella del padre e tutrice legale del piccolo, si prepara a partire per Israele. L'udienza per decidere l'affidamento del bimbo conteso è il 29 settembre al Tribunale di Tel Aviv e la zia, che ha chiesto l'immediato ritorno in Italia del nipotino, sarà presente.