Il colpo, che avrebbe fruttato più di 6 milioni di euro, fallì soltanto per i sofisticati sistemi di difesa passiva montati sui mezzi blindati. Era il 30 settembre dello scorso anno. Il commando entra in azione nel tratto toscano dell’autostrada A12, dapprima, dopo aver simulato l’appartenenza alle forze di Polizia, bloccandola per dieci chilometri tra Rosignano e Collesalvetti, con gli automobilisti in transito costretti a lasciare le loro autovetture che verranno poi messe di traverso a chiudere la strada, e poi assaltando, all’interno di una galleria, nei pressi di Fauglia, nel pisano, due furgoni portavalori della BTV Mondialpol. Nel conflitto a fuoco che ne seguirà verranno esplosi 170 proiettili, con i banditi armati di mitragliatori kalashnikov e fucili a pompa, costretti, alla fine, ad arrendersi davanti ai sistemi antirapina dei furgoni. Le indagini della Polizia evidenziarono da subito le analogie con altri assalti, in particolare uno avvenuto mesi prima sulla A14 nei pressi di Ancona. Le analisi del traffico telefonico, i complessi accertamenti balistici, nonché gli esami sulle tracce dei pneumatici e sulle impronte trovate sui veicoli rubati utilizzati per le rapine porteranno al comando di Cerignola e agli arresti di questa mattina richiesti dalla Procura di Pisa che ha coordinato il lavoro delle squadre mobili di Firenze, Pisa Ancona e Foggia. Altre nove persone coinvolte nella vicenda sono state denunciate a piede libero.