Davvero gigantesca l’operazione che impegna oltre 500 militari della Guardia di finanza. Narcos colombiani hanno vissuto in regime quasi forzato in Italia, in Calabria, in particolar modo a Vibo Valentia per oltre un anno per concordare e regolamentare l’arrivo di ingenti quantità di cocaina a bordo di aerei ma soprattutto di container. Broker, batterie di corrieri e logisti in grado di trovare porti compiacenti, società di copertura per gestire carichi transcontinentali di polvere bianca. Otto tonnellate di cocaina, ottomila chili, sono stati sequestrati in questa maxioperazione della Guardia di finanza, coordinata dalla Procura di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, il magistrato che da anni si occupa della lotta ai traffici internazionali di cocaina. Il blitz riguarda otto regioni d’Italia, diversi porti (Gioia Tauro, Napoli e Genova, per citarne alcuni). Decine gli arresti, ancora in corso, fra cittadini italiani, colombiani e spagnoli, che per allontanare i sospetti hanno provato a delocalizzare, anche se il porto di Gioia Tauro comunque mantiene il record dei sequestri. Porti nuovi, dunque, per organizzazioni dalle radici antiche e l’organizzazione più grande che si chiama ‘ndrangheta e salde sulle montagne della Calabria, dove comandano le ‘ndrine. Il segnale, questo, della forza dei gruppi calabresi sul mercato mondiale. I dettagli di questa maxioperazione verranno forniti più tardi, alle 11, a Catanzaro, nel corso di una conferenza stampa.