Era un fedelissimo del Boss Bernardo Provenzano, colui che aveva procurato al capomafia la macchina per scrivere con la quale, l'allora numero uno di Cosa Nostra, scriveva i suoi pizzini. Dopo aver scontato una condanna per mafia, tornato libero, aveva ripreso in mano le redini della famiglia mafiosa di Bagheria. Massimiliano Ficano è stato arrestato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo assieme ad altre 7 persone. Accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, traffico e spaccio di stupefacenti, detenzione di armi, estorsione ed intimidazione. Intercettato dai militari dell'Arma, che indagavano su richiesta dei Magistrati della DDA di Palermo, Ficano diceva di aver fatto la storia di Cosa Nostra, un titolo onorifico per lui che in tanti anni di carcere non si è mai pentito e non ha mai parlato. I boss avevano emesso una condanna a morte per un giovane pregiudicato di Bagheria che negli ultimi mesi era spesso ubriaco e violento, aveva picchiato la compagna e il padre ma anche altre persone nella cittadina alle porte di Palermo. Il Padrino aveva disposto una spedizione punitiva, Cosa Nostra vuole tornare a controllare il territorio e a gestire l'ordine pubblico. Ma il giovane non si era fermato anzi minacciava di dare fuoco ad un locale da poco inaugurato di proprietà di Ficano, Così era stato deciso l'omicidio. Il progetto però è stato sventato dall'operazione dei Carabinieri.