Francesca si è laureata poco più di un anno fa e come altri 24000 cosiddetti camici grigi si trova in un limbo tra la formazione universitaria e quella in reparto, perché le graduatorie del concorso per la specializzazione sono bloccati da una serie di ritardi dovuti a molti ricorsi. Eppure, in quanto medico abilitato già lavora da mesi, come altri suoi colleghi, in quella che è la prima linea dell'emergenza sanitaria Covid 19. Quest'anno il concorso nazionale si è tenuto a settembre con oltre due mesi di ritardo rispetto al solito, secondo quanto previsto inizialmente le graduatorie sarebbero dovute essere pubblicate il 5 ottobre per poter assegnare le borse il 13 ottobre, ma quelle definitive non sono ancora uscite. Veniamo quindi utilizzati tantissimo nella lotta al covid perché è più comodo e forse anche più economico utilizzare noi rispetto a dei medici specializzati, però, non sembra esserci riconosciuto tutto questo sforzo perché nel momento in cui c'è da decidere il nostro futuro e la nostra vera formazione che non è quella attuale, ma sarà quella dei prossimi anni, in realtà le nostre persone sono diventate un pò di serie B.