Una fabbrica abusiva di fuochi d'artificio scoppia a Ercolano in provincia di Napoli. A morire sono tre giovanissimi: un ragazzo di 18 anni Samuel di origini albanesi e due ragazze, sorelle, Sara e Aurora anche loro molto giovani. Il diciottenne lascia una compagna e una figlia di 5 mesi. La suocera racconta che questo era il suo primo giorno di lavoro nella fabbrica abusiva. "Oggi, il primo giorno di lavoro. Noi sappiamo che andava a lavorare in una fabbrica di fuochi d'artificio ma non sapevamo in quale monnezza stava". I carabinieri indagano su quanto è accaduto. L'immobile risulterebbe di proprietà di una coppia della zona. Sul luogo della tragedia viene fatto il nome di un uomo in particolare, da parte dei familiari di una delle vittime, ma le indagini sono in corso. Qualche tempo fa era stato liberato da un occupazione abusiva e restituito ai proprietari e non risulta alcuna fabbrica alle autorità. "Una tragedia immane. Una storia di dolore. Tre morti, giovanissimi, che svolgevano le attività all'interno di una fabbrica che a noi risulta senza alcuna autorizzazione e quindi anche una storia che deve rappresentare un esempio per tanti che quando non ci sono le autorizzazioni si rischia. Questa storia ci deve insegnare che la via maestra, anche per svolgere attività produttive, è quella della legalità". Secondo alcuni testimoni l'attività illegale sarebbe stata avviata da alcuni giorni in vista delle festività natalizie. Ma mesi fa i vigili urbani fecero un sopralluogo per verificare la presenza di alcuni abusi e non fu consentito loro di entrare. Restano il dolore e la rabbia per questo tre vite spezzate.