Consip, Romeo: mai dato soldi, io vittima sistema

06 mar 2017
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Lui sceglie di non parlare davanti al GIP, ma in sua vece parlano, e molto, i suoi legali. Alfredo Romeo, l’imprenditore campano arrestato mercoledì scorso con l’accusa di corruzione nell’ambito dell’inchiesta CONSIP, si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia svoltosi stamattina nel carcere di Regina Coeli a Roma. Romeo è accusato di aver versato, nell’arco di tre anni, 100.000 euro al dirigente CONSIP Marco Gasparri che, per gli inquirenti, confezionava bandi di gara ad hoc per favorire un’impresa piuttosto che un’altra. Secondo i suoi legali, Romeo, invece, è tutto fuorché un corruttore, anzi quasi una vittima. Il nostro assistito – hanno dichiarato – afferma di non aver mai dato soldi a nessuno e di non aver mai incontrato Tiziano Renzi o gente legata all’entourage dell’ex Presidente del Consiglio. I legali hanno depositato una corposa memoria difensiva in cui sostengono che Romeo fosse un emarginato. È stato escluso così tante volte che ad aprile presentò un esposto alla stessa CONSIP e, per conoscenza, all’ANAC e all’Antitrust. Noi riteniamo – scrivono i legali – che ci sia una totale assenza di riscontri alle parole del chiamante in correità, cioè Gasparri. Non c’è alcuna prova di questi versamenti una tantum. Romeo – hanno ribadito – è vittima di questo sistema che ha portato a sovraesporlo quando non ha fatto nulla. La difesa, dunque, chiederà presto al GIP di revocare l’ordinanza di custodia cautelare. Per le due Procure, di Napoli e Roma, che indagano sugli appalti della CONSIP, la centrale unica degli acquisti della Pubblica amministrazione, Alfredo Romeo ottenne, invece, notizie segrete sui bandi e divenne il favorito per aggiudicarsi tre lotti di un appalto di 2,7 miliardi di euro. Quanto a Tiziano Renzi, padre dell’ex premier, è indagato per traffico di influenze con l’amico imprenditore Carlo Russo. I due – si legge in un decreto di perquisizione – si facevano promettere somme di denaro da Romeo per la loro mediazione con l’amministratore delegato di CONSIP Luigi Marroni. Quest’ultimo avrebbe detto ai PM di aver ricevuto pressioni da parte di Tiziano Renzi e di Denis Verdini per l’assegnazione di consistenti gare d’appalto. Intanto, una conferma alle parole di Tiziano Renzi arriva da Alessandro Comparetto, terzo gestore postale in Italia: “Sono stato io a incontrare Tiziano Renzi all’aeroporto di Fiumicino e si è trattato di un appuntamento di lavoro. L’aeroporto è stato scelto per comodità”. Nessun incontro segreto, dunque, come ipotizzato dai PM, ma solo un colloquio con un possibile fornitore.

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