Coronavirus, aumentano contagiati ma anche guariti

02 mar 2020
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Una situazione in continua evoluzione, evoluzione come quella dei numeri della diffusione e dell'impatto causato dall'emergenza Coronavirus. Aumentano i contagi con un picco che appare ancora lontano dall'essere raggiunto. Aumentano i decessi, ma, dato giudicato estremamente positivo dalle autorità competenti, aumentano le guarigioni e soprattutto oltre il 50% dei contagiati manifesta sintomi lievi ed è in isolamento domiciliare, non necessita cioè di cure specifiche. Certo, ci vorranno ancora dei giorni per capire e verificare l'efficacia delle misure messe in campo dal Governo. “Per valutare l'impatto delle misure servono almeno 14 giorni e quindi diciamo che da quando vengono adottate delle misure l'arco di tempo non è certamente i primi giorni, ma alla fine di questo arco di tempo vanno valutate e, in base agli andamenti, poi si prendono le decisioni successive su come procedere.” Misure restrittive sulle manifestazioni pubbliche e sull'apertura delle scuole e nelle zone a minore densità di contagi regole anti contagio, appunto, come quella della cosiddetta droplet, la distanza di sicurezza da mantenere nei locali, almeno un metro. Un'Italia divisa in 3 zone, a cominciare da quella rossa dei focolai per passare poi a una intermedia con le regioni e le province maggiormente interessate e terminare con il resto del territorio nazionale. Al momento, spiega il Capo della protezione civile e commissario straordinario all'emergenza Angelo Borrelli, non ci sono criticità nei presidi di terapia intensiva. Di positivo si registra, sottolineano, anche il riconoscimento dell'Amministrazione americana alla trasparenza messa in atto sui dati. E così le parole dell'Organizzazione mondiale della sanità, che, come spiega il Ministro della salute, Roberto Speranza, che ha avuto un colloquio telefonico con il direttore europeo dell'OMS, Hanse Kluge, esprime pieno sostegno alle nuove misure prese dall'Italia contro il contagio. Ma c'è un altro elemento che dà la misura della portata dell'emergenza: la difesa dopo una verifica tecnica effettuata in tutti Italia ha messo a disposizione della protezione civile un'ottantina di strutture, caserme, ospedali e basi logistiche per un totale di 6 mila 600 posti letto.

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