Il danno polmonare, per qualcuno potrebbe essere irreversibile. È l'ipotesi preoccupante che arriva dal meeting digitale della società italiana di pneumologia circa i pazienti guariti dopo l'infezione da Covid-19. In questo caso, i polmoni sono a rischio per tutti, per almeno 6 mesi e il 30 per cento di chi ce l'ha fatta avrà problemi respiratori cronici, con esiti, a volte, addirittura irreversibili, come nei casi di evoluzione e in fibrosi polmonare, con cicatrici permanenti ai polmoni. Si ipotizza che avrà conseguenze a lungo termine, soprattutto chi ha trascorso lunghi periodi in terapia intensiva. Il ritorno a una vita normale, inoltre, potrebbe essere per molti un percorso a ostacoli, segnato prima dalle lunghe settimane a letto e poi da una riabilitazione motoria e respiratoria, tutt'altro che scontata e ovviamente legata all'età. I timori sono basati su evidenze scientifiche e, in particolare, su due studi pubblicati sul New England Journal of Medicine: uno osserva che pazienti con una gravissima compromissione polmonare, osservati per 5 anni, non hanno avuto un recupero completo e hanno ripreso a lavorare solo nel 50 per cento dei casi; l'altro ha monitorato pazienti reduci da polmonite, per una patologia cugina Covid-19, risultato: fibrosi polmonare in circa un terzo dei soggetti colpiti.