Un giro d'Italia per una ripartenza a tappe che riguarderà la riapertura scaglionata delle diverse attività, secondo un indice di rischio legato alla diffusione della pandemia. A far da battistrada dopo questa Pasqua in quarantena con le serrande abbassate saranno le librerie e le cartolibrerie, ad eccezione della Lombardia e del Piemonte. Porte aperte anche per i negozi per bambini piccoli e neonati. Via libera ai produttori dei fertilizzanti, all'industria del legno e al taglio dei boschi, alla costruzione dei computer, alla manutenzione di aerei, treni e alla cura e manutenzione del paesaggio. La task force guidata dal top manager Vittorio Colao sta studiando i tempi, le categorie professionali che nelle prossime settimane potranno tornare in attività e la data spartiacque è il 3 maggio, ultimo giorno di lockdown, la serrata imposta dai decreti del premier. Con l'inizio della fase due, che dovrebbe scattare il 4 maggio, potrebbe essere deciso un allentamento del blocco ai movimenti dei cittadini, ma con l'obbligo di mascherine, guanti e il distanziamento sociale. Da quella data potrebbero riaprire i negozi di abbigliamento, arredamento e tessili, ma con l'esclusione dei centri commerciali dove riaprirebbero solo i supermercati e gli store degli elettrodomestici. Nella seconda metà di maggio potrebbero ripartire i tribunali, gli studi professionali, bar e ristoranti, ma con le distanze di sicurezza da rispettare. Verso la fine di maggio potrebbero alzare le saracinesche parrucchieri, barbieri e centri estetici, ma con guanti e mascherine e ingresso contingentato dei clienti. Le scuole superiori rischiano di aprire a settembre, con la divisione dei turni, ma nulla è stato ancora deciso per materne ed elementari. Alcune aziende come Ferrari, e Lamborghini si sono organizzate per garantire la sicurezza dei lavoratori e hanno già riacceso il motore produttivo. Tempi di attesa ancora lunghi per potersi sedere al cinema, in teatro, assistere ad un concerto, si parla del mese di dicembre.